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    Prada Multiple Views SS21

    14 luglio 2020

    THE SHOW THAT NEVER HAPPEND

    Per Prada Multiple Views SS21 diverse prospettive sostituiscono una singola affermazione: diversi creativi a livello globale interpretano molteplici visioni. Diversi punti di vista per una collezione che propone una miriade di interpretazioni dell’uomo e della donna Prada, questo è l’approccio che viene suggerito dalla collezione che, coerente ma singolarmente delineata, è proposta in cinque capitoli, a loro volta interpretati da cinque image maker e artisti. Una vera e propria conversazione.

    Terence Nance, Joanna Piotrowska, Martine Syms, Juergen Teller e Willy Vanderperre propongono ognuno un film che cattura un aspetto della collezione Prada, distinta e definita nella sua affermazione creativa e ideologica, un proprio punto di vista su Prada. La tradizionale sfilata di moda, dove ogni osservatore ha il proprio punto di vista fisico e ideologico sulla collezione, con le proprie opinioni e le proprie osservazioni, viene ripresa in modo intrinseco e fondamentale. Il progetto riflette anche la realtà di questa presentazione digitale di Prada: una realtà apparentemente divergente ma vista da molti, questa volta nel proprio ambiente, nel proprio tempo, nel proprio mondo. Rappresenta un abbraccio e una celebrazione di questa molteplicità - quando le persone non possono entrare in comunione tra loro, possiamo creare un modo di fare comunità diverso, uniti da idee, obiettivi e convinzioni.

    L’attenzione viene richiamata sugli indumenti - abiti semplici con un uso e un valore, una longevità e un posto nella vita delle persone. Quando i tempi diventano più complessi, gli abiti diventano semplici, non ostentati, “macchine” per vivere e strumenti per l’azione e l’attività.

    La collezione si concentra sulla quintessenza di Prada, sul significato. Come indossare gli abiti, dove e perché. Spesso i loro significati sono composti e molteplici: i capi, parlando contemporaneamente di abbigliamento sportivo e formalità, di classicismo e futurismo, sono paradossi, collocati in mondi diversi, così come il loro debutto qui non è solo rappresentato dall’occhio di Prada, ma da una panoplia di creativi. La silhouette per l’uomo è definita e stretta con manifatture tecnologicamente innovative in nylon Prada e materiali elasticizzati giustapposti al tradizionale abito; per la donna, i tessuti assumono volumi e trattamenti couture. Al contrario, indumenti industrial vengono lavorati con manifatture classiche, pellami, cotoni, taffettà e influenze vere e proprie dell’abbigliamento sportivo, tecnicamente innovativo, tratto da Linea Rossa dove la funzione detta la forma. Seguendo questa logica anche la lingerie viene semplificata e snellita all’essenziale in un contesto di vulnerabilità, fragilità e umanità. Capi evocativi di questo abbigliamento sia nel guardaroba maschile che in quello femminile - morbida maglia, colori fragili, tessuti leggeri - sono indossati come abiti di tutti i giorni. Un cappotto viene stretto sulla pelle nuda. 

    Dalla purezza emerge un radicalismo, una semplicità complessa che rappresenta tuttavia un antidoto, in termini di precisione e immediatezza, all’inutile complicazione. Si celebra la contraddizione: attraverso la gioia rigorosa è possibile trovare forza nell’apparente fragilità. Un senso di leggerezza non solo fisica ma anche dell’emozione - il dinamismo dell’abbigliamento sportivo si traduce attraverso una sensazione di piacere, energia, divertimento. Un motivo per fare moda. 

    Prada – e la moda – attraverso molteplici punti di vista.

    CAPITOLO I 
    Willy Vanderperre (1971, Belgio)
    “Prada evolve e cambia ogni stagione. Questa stagione, mentre scattavo e filmavo, la collezione mi è sembrata onesta, spogliata dalle idee della moda, che a sua volta trasforma quell'idea di nuovo in moda. Ci è sembrata anche introspettiva e leggermente schizofrenica. Uno sguardo al passato con un occhio rivolto al futuro. Spero che il pubblico percepisca il film come una presentazione pura e onesta della collezione.” 

    CAPITOLO II
    Juergen Teller (1964, Germania) 
    “È stato un onore essere invitati a fotografare e filmare l'ultima collezione di Miuccia. Ai miei occhi, uomini e donne erano belli, eleganti e moderni. Mi è piaciuto interpretare la visione di Miuccia e cercare di darle un senso che fosse il più onesto e diretto possibile.”

    CAPITOLO III
    Joanna Piotrowska (1985, Polonia)
    “I gesti e la fisicità sono una forma essenziale di comunicazione non verbale e giocano un ruolo importante negli aspetti concettuali e compositivi del mio lavoro. Schioccare le dita, un'azione rapida e sottile ma che richiede attenzione. Viene anche usata per indicare approvazione o per tenere il ritmo. Ho pensato che questo cortometraggio potesse essere uno spazio interessante per lavorare con lo “schiocco” come motivo ricorrente che segna i movimenti e riorienta l'attenzione dello spettatore verso ogni nuovo look.”

    CAPITOLO IV
    Martine Syms (1988, USA) 
    “Il video è un collage di molteplici formati e presenta movimenti iterativi e ripetitivi intervallati con persone bellissime che fissano immagini di se stessi su monitor e schermi, a Milano e nel mio studio di Los Angeles. Poiché i capi della collezione hanno un sapore anni ‘60, ho cercato di includere diversi riferimenti alla cultura cinematografica e alla sorveglianza/subveglianza da quel periodo fino ad oggi. Mi ispiro al ruolo che gli schermi hanno nel fare e disfare l’essere umano e a cosa significhi vivere, respirare, muovere persone in carne ed ossa in un mondo che ne è pieno.”

    CAPITOLO V
    Terence Nance (1982, USA) 
    “Il film è nato velocemente e per gioco. Non ci sono parole per decodificarne il significato presente, passato e futuro, ma forse è solo questione di “tempo” e di trattenere i propri organi in quel contenitore che chiamiamo corpo mentre si contorce per amare ogni secondo che passa e non torna più”.

    #PradaSS21
    #PradaMultipleViews

    BIOGRAFIE ARTISTI 

    Terence Nance

    Terence Nance è nato a Dallas, Texas, in quella che allora era definita la comunità State Thomas. Il primo lungometraggio di Nance, An Oversimplification of Her Beauty, è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival ed è stato distribuito nelle sale poco dopo. Il film si caratterizzava per la musica di Flying Lotus ed è stato co-prodotto da Jay-Z e da dream hampton. Nell'estate del 2018, la serie televisiva vincitrice del premio Peabody Random Acts of Flyness di Terence, ha debuttato su HBO con grande successo da parte della critica, ed è stata rinnovata dalla rete per la seconda stagione. Il New York Times ha definito lo spettacolo come "ipnotico, entusiasmante e non categorizzabile". Nell'autunno del 2018, Nance è stato scelto per scrivere e dirigere Space Jam 2, con Lebron James. Terence ha composto musica per un decennio siglando tutti i suoi film e le sue serie TV e lavorando con diversi musicisti innovativi del settore. Tra i collaboratori di spicco del suo ultimo EP THINGS I NEVER HAD ci sono il cantautore psichedelico Nick Hakim, l'incomparabile arpista Brandee Younger e, naturalmente, il ‘space gospel minister’ Nelson Bandela.
    Ulteriori film comprendono "Swimming in Your Skin Again" e "Univitillen". Nance ha presentato per la prima volta una performance al Sundance, dal titolo 18 Black Boys Ages 1-18 Who Have Arrived at the Singularity and are Thus Spiritual Machines. Nance sta attualmente lavorando su temi legati alla guarigione e all'interdimensionalità. Il suo album di debutto è in arrivo.

    Joanna Piotrowska

    Joanna Piotrowska, nata nel 1985, vive e lavora tra Londra e Varsavia. La sua pratica si concentra sulle strutture familiari e sulla loro relazione con i sistemi più ampi, compresi la vita politica, economica, sociale e culturale. Esplora il passato e il presente, mostrando tutte le disuguaglianze di potere e dramma psicologico e traducendo i gesti e i comportamenti intimi di tutti i giorni in nuovi scenari. L'artista usa l'ambiente circostante per mostrare l'ansia e la tensione psicologica dello spazio domestico più come un documento di una performance che un'immagine documentale. Le recenti mostre personali includono Stable Vices, Kunsthalle Basel, 2019, All our false devices, Tate Britain, Londra, e Yorkshire Sculpture International, Leeds Art Gallery, Leeds. Le sue recenti mostre collettive includono: 2019; Tell me about tomorrow, NS-Dokumentationszentrum München, Monaco di Baviera, Coimbra Biennial of Contemporary Art Coimbra, Jen Liu, Joanna Piotrowska, Jesse Wine, Simone Subal, New York, 2018; Antarctica, Kunsthalle Wien, Vienna; Being. New Photography, MoMA, New York; 10a Biennale di Berlino per l'arte contemporanea, Berlino; ROOM, Warwick Art Centre, Warwick; Off-Biennale, Budapest. Joanna Piotrowska è rappresentata da Southard Reid, Londra e Thomas Zander, Colonia. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo libro monografico Frowst di MACK Books, Londra; nel 2017 Frantic di Humboldt Books, Milano.

    Martine Syms

    Martine Syms è un'artista che ha ottenuto un ampio riconoscimento per una pratica che combina grinta concettuale, umorismo e commenti sociali. Ha esposto con numerose mostre personali al Museum of Modern Art, all'Art Institute of Chicago e all'ICA London. Fa parte di una band chiamata Aunt Sister e ospita CCartalkLA, un programma radiofonico mensile su NTS. Dirige anche Dominica, un’etichetta editoriale per libri d'artista.

    Juergen Teller

    Juergen Teller, nato a Erlangen, Germania, nel 1964, ha studiato alla Bayerische Staatslenhranstalt für Photographie a Monaco di Baviera (1984-1986). Subito dopo la laurea si trasferisce a Londra dove tuttora vive e lavora. Da oltre 30 anni Teller collabora con i principali marchi di moda. I suoi lavori sono stati pubblicati su autorevoli pubblicazioni di moda, arte e cultura e sono stati oggetto di mostre personali, tra cui quelle presso l'Institute of Contemporary Art di Londra, Fondation Cartier pour l'art contemporain a Parigi, Martin-Gropius-Bau a Berlino, Garage Museum a Mosca, Bundeskunstalle a Bonn, Galerie Rudolfinum a Praga e Fotomuseum a Winterthur. Nel 2003 Teller ha vinto il prestigioso premio Citibank Photography Prize. Dal 2014 al 2019 ha tenuto una cattedra presso l'Akademie der Bildenden Künste Nürnberg. Durante la sua carriera, Teller ha pubblicato oltre 40 libri.

    Willy Vanderperre

    Nato e cresciuto in Belgio, Willy Vanderperre è un fotografo e regista che ricopre un ruolo molto influente nel settore della moda. Risiede ad Anversa, la città che divenne la sua casa quando entrò alla Royal Academy of Fine Arts per studiare moda, per poi passare alla fotografia mentre era ancora al college. Riconosce la fotografia come un modo più diretto per esprimere i suoi impulsi nella moda, tuttavia, il suo background nel design gli dona sia una percezione intuitiva per l'abbigliamento che una vasta conoscenza del processo di progettazione. Oggi, ogni stagione, realizza servizi fotografici redazionali e campagne pubblicitarie di moda importanti e apprezzati. I momenti salienti riguardanti le campagne includono Calvin Klein, Christian Dior, Dior Homme, Jil Sander, Prada e Raf Simons. È collaboratore editoriale di numerose riviste di alto profilo tra cui Another Magazine, Another Man, Document, Dust, Love, Vogue Hommes International e W. Negli ultimi anni, altri progetti hanno oltrepassato i confini della moda e lo hanno immerso nei mondi del teatro-danza contemporaneo, della natura istantanea di Instagram e della produzione cinematografica con narrazione estesa. Per il suo libro del 2014 The Power of Theatrical Madness II, Vanderperre ha trascorso un lungo periodo di tempo lavorando e documentando la compagnia di Jan Fabre durante la rimessa in scena della produzione teatrale di danza The Power of Theatrical Madness nel 2012. La fine del 2015 ha visto la pubblicazione di 635, un libro che raccoglie tutti i post di Instagram del fotografo fino al momento della stampa della pubblicazione. Gennaio 2016 ha visto la première del film di Willy Vanderperre Naked Heartland all'ICA di Londra, segnando il suo debutto come regista a tutti gli effetti. Il libro Naked Heartland è un concentrato di immagini tratte dal film. Evidenzia anche le preoccupazioni di Vanderperre per la gioventù, l'isolamento e il potere redentore della cultura pop; un ritornello che riecheggia per tutta la carriera e le immagini di Willy Vanderperre. Il 2018 è stato l'anno del lancio delle fanzine, una serie di studi dedicati a modelle e modelli con cui il fotografo ha rapporti duraturi. Il 2019 ha portato alla conclusione del libro di Instagram con il lancio di 1500 e l'aggiunta della fanzine 485 Remixed, che include sue immagini rielaborate pubblicate su Instagram.

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