HIGHLIGHTS
Purpose e Valori
Contraddizioni e dicotomie - tecno-classicismo, storie future, modernismo e una mascolinità anti- eroica. La collezione Prada Uomo Autunno/Inverno 2020 presenta punti di vista sincroni e al tempo stesso antonimici sulla tradizione, sul mondo conosciuto, sulla natura, sull’umanità e non solo. Una fantasia del classico.
I paradossi si fondono. La tecnologia odierna diventerà storia: il presente crea continuamente un passato prossimo. La prospettiva e il contesto sono strumenti per trasformare attraverso giustapposizioni, spostamenti e contrasti.
La collezione esplora continuamente un incerto entroterra metafisico, stretto tra due poli visti da una prospettiva differente. Questa idea è espressa in modo audace attraverso la costruzione dei tessuti: materiali tradizionali sono combinati a fibre riciclate tecnologicamente innovative in colori cromatici. Questi rappresentano uno strumento immediato di traduzione o ricontestualizzazione.
La tecnologia può anche diventare uno strumento di sovversione e il classicismo usato come Cavallo di Troia: i capi riflettono una tradizione anacronistica, ma la loro materialità è ingannevole; maglieria in cashmere pervasa da tessuto stretch garantisce eccellente vestibilità. La silhouette oscilla tra l’essere lineare e voluminosa. Ognuna di esse sfida, mina e alla fine fa cadere le nostre riflessioni prosaiche sulla potenza e la forza maschile.
Colori vivaci, elementi bidimensionali, una rappresentazione o un gesto piuttosto che la realtà. Elementi grafici stilizzati e colori riprendono una natura innaturale. Un ambiente completamente concepito si riflette in un panopticon postmoderno, una corte surreale all’interno della quale gli uomini sono costantemente osservati.
Per la sfilata Prada Uomo Autunno/Inverno 2020, AMO trasforma la grande sala del Deposito – lo spazio multifunzionale dedicato alle performance all’interno del complesso di Fondazione Prada – in piazze immaginarie che rivelano l’energia astratta dell’arena pubblica.
Dopo aver percorso un’imponente scalinata, gli ospiti confluiscono nella sala su una piattaforma rialzata che affaccia su due cavità identiche, ciascuna delle quali presenta lo stesso ambiente esterno immaginario. La scena è essenziale: una successione di porte disposte in modo simmetrico segna il confine tra lo spazio pubblico e un enigmatico porticato, nascosto dietro l’architettura. Una statua astratta è disposta al centro dello spazio fornendo un punto focale e un asse tridimensionale. Le intense proiezioni della statua sul pavimento ricreano lunghe ombre di un tramonto autunnale, delineando la piazza ed esaltandone la composizione grafica. Nello sfondo del porticato, una forte luce rossa dona profondità alla struttura che delinea la transizione dello spazio.
Il rapporto fra la sfilata e il pubblico che la osserva dall’alto è al tempo stesso distaccato e voyeuristico. I modelli vagano nello spazio, appaiono e scompaiono, seguendo traiettorie invisibili che sfumano il confine tra ciò che è visibile e ciò che è celato.
Concept di OMA/AMO